Il
pensionato locarnese conteso dai politici
Nel
raccogliere firme Salvatore Arpone, 81 anni, non ha eguali in Ticino – «Il mio
segreto? La cortesia»
Nella sua lunga carriera ha raccolto decine di
migliaia di firme. Un conteggio preciso non esiste - lui non l’ha tenuto - ma
la voce corre da tempo e negli ambienti politici è risaputo: se vuoi un
risultato sicuro, vai da Salvatore Arpone.
È un vecchietto dall’aspetto curato e i modi pacati, giacca e cravatta tutto
l’anno, che ti accoglie con un sorriso in un ristorante per lavoratori nel
quartiere Soldini a Locarno. Abita poco lontano: il ristorante è un po’ il suo
«ufficio» dove riceve clienti e «amici» in cerca dei suoi servigi. «Se qualcuno
ha bisogno sa dove trovarmi» dice con modestia. «In effetti dopo tanti anni mi
conoscono in molti».
C’è un contrasto curioso tra i riflettori
roboanti della «macchina» elettorale comunemente intesa e la compostezza di
questo 81.enne dall’accento pugliese, che lavora rigorosamente «con il
passaparola» e ordina solo un bicchier d’acqua, prima di iniziare a raccontare.
Eppure i risultati parlano chiaro, la fama guadagnata «sulla piazza» da Arpone
- a Locarno è difficile non averlo mai incontrato, e non avergli lasciato una
firma - conferma una legge antichissima: dietro ai grandi numeri della politica
- ai destini collettivi - c’è un lavoro minuto e umile, con regole basilari.
La
forza della cortesia
«La mia ricetta è sempre stata la
gentilezza» racconta Arpone davanti al bicchier d’acqua. «La gente non vuole
sentirsi dire cosa pensare e tantomeno sentirsi obbligata a dare una firma o un
voto». È quello che il pensionato ripete da sempre agli iniziativisti e ai
rappresentanti di organizzazioni varie - partiti, sindacati, fondazioni - che
bussano alla sua porta da tutto il Cantone nei periodi «di campagna». Al solito
tavolo - «prego, accomodatevi» - lo hanno raggiunto negli anni politici
ticinesi di livello comunale, cantonale e federale: elenca i nomi (chiedendo di
non riferirli, «per gentilezza») e i risultati ottenuti. «Alla fine sono stati
sempre tutti soddisfatti».
Come fa? Arpone ha la terza media, di
mestiere è stato autista e chauffeur oltre che ex calciatore professionista nel
Gambarogno degli anni ‘70 - «arrivammo in serie B, molte persone mi conoscono
per quello» - ma il successo come raccoglitore di firme, il suo più grande, è
arrivato dopo la pensione. «Ho sempre seguito la politica ma non sono un
esperto. Ci metto tanto impegno e cortesia, ecco tutto».
Certo che ho il mio orientamento
personale: vengo da una famiglia democristiana e da quando ho il passaporto
svizzero sono un elettore del PPD, ora Il Centro
Dal
Cardiocentro alle elezioni
I risultati sono impressionanti. Per
l’iniziativa a favore del Cardiocentro di Lugano, nel 2018, su 14.500 firme
raccolte 2.500 arrivavano da Arpone. «Il dottor Moccetti è un gran signore ed è
stato riconoscente» ricorda l’81.enne. In 23 anni di carriera - ha iniziato nel
2000 - ha raccolto firme per ogni tipo di iniziativa, da destra a sinistra, e
promosso candidati alle elezioni in ogni area politica. Dall’UDC ai Comunisti.
«Certo che ho il mio orientamento personale - confessa - vengo da una famiglia
democristiana e da quando ho il passaporto svizzero sono un elettore del PPD,
ora Il Centro». Ma quando si tratta di accettare un incarico, Arpone non guarda
all’appartenenza politica bensì «alla persona, sempre alla persona». E anche al
compenso, s’intende. Non gli piace parlare di soldi e non ha un tariffario
preciso: «Mi sono sempre affidato alla riconoscenza delle persone e sono stato
ben ripagato: del resto i «miei» candidati sono sempre stati eletti».
Anche qui è tutta questione di cortesia.
In cambio dei suoi servigi non chiede nulla, si aspetta semmai qualche «regalo»
- «finanziario, certo» precisa - così come non impone a nessuno di votare tizio
o caio, firmare questa o quell’iniziativa. La semplicità del metodo-Arpone alle
prime è disarmante ma dopo tante domande - e sempre la stessa risposta - emerge
con la forza di un mantra: ha qualcosa di magnetico. Come fa? «Io non obbligo
nessuno - ripete - Chiedo: se volete mettere una firma per questa persona, mi
fate un piacere. Se no, va benissimo».
Quello dei raccoglitori di firme a
pagamento è un lavoro antico, che segue tecniche precise e non conosce crisi.
Il gran numero di iniziative popolari su cui si andrà a votare nei prossimi
mesi ne è la dimostrazione. Nell’era di internet Arpone e colleghi lavorano «soprattutto
con il porta a porta» oppure appostandosi in luoghi pubblici molto frequentati,
supermercati o ristoranti. A volte al raccoglitore può capitare di offrire da
bere o pagare un conto per assicurarsi una promessa di sostegno, perché no?
«Non ci vedo niente di male» confessa il veterano. Chiaramente, lo scontrino
finisce in nota spese per il committente.
L’antidoto
all’astensionismo
L’avvento del voto elettronico e per
corrispondenza (usato ormai dal 90 per cento degli elettori in Ticino) non ha
reso obsoleti questi metodi. Anzi. Con l’affermarsi della democrazia «a
distanza» la raccolta di firme ai seggi elettorali da parte di volontari, un
tempo usuale, ha perso peso a detta degli addetti ai lavori: il ruolo dei
raccoglitori a pagamento oggi è più fondamentale che mai. Non è un mistero.
Alcuni osservatori - il politologo Oscar Mazzoleni, ma anche il
pluri-iniziativista Giorgio Ghiringhelli ad esempio - all’indomani delle ultime
elezioni hanno sottolineato come il voto per corrispondenza non abbia frenato,
al contrario abbia favorito l’astensionismo in Ticino: 38 per cento alle
cantonali del 2015, nel 2019 è salito al 41 per cento, al 44 per cento nel
2023.
Davanti ai numeri il veterano delle firme
fa spallucce e commenta lapidario: «C’è tantissima gente che non vota, e pochi
hanno voglia di fare il mio mestiere. Non è così facile». Suole consumate,
tanti sorrisi e ancor più pazienza. Il rimedio all’astensionismo dilagante
Arpone lo conosce, e non ne fa un mistero: «Eccolo qua» dice mostrando con la mano
una penna davanti all’obiettivo, per la fotografia finale. «E il sorriso anzi
tutto». Prima di andarsene, viene una voglia irresistibile di lasciargli una
firma. Ma non sta raccogliendo niente, per ora.
(Fonte<.https://www.cdt.ch/prodotti/la-domenica/il-pensionato-locarnese-conteso-dai-politici-339653)